Tni Italia: “Riaperture e ristori subito. Il presidente del Consiglio Mario Draghi ci convochi”.

19 Maggio 2021
19 Maggio 2021 TNI

Dal 1 giugno i ristoranti possono aprire anche all’interno e dal 21 giugno è previsto l’addio al coprifuoco. Ma per Tni Italia, associazione che rappresenta migliaia di imprese del mondo Horeca, le riaperture arrivano tardi e sono insufficienti. “Dal punto di vista epidemiologico – afferma il direttore nazionale di Tni Italia, Simone Giannerini – siamo in una situazione migliore rispetto allo scorso anno: ci sono vaccini e cure, i contagi sono ai minimi e i ricoverati continuano a scendere. Eppure, il 22 maggio 2020 eravamo tutti aperti, dentro e fuori. Quest’anno va peggio. I locali che non hanno dehors possono aprire solo il 1 giugno e il coprifuoco sarà abolito dal 21 giugno. In pratica, in un anno lavoreremo due mesi”. “Intanto – aggiunge Giannerini – i ristori non sono arrivati e sono passati tre mesi da quando si è insediato il governo Draghi. Il bonus filiera è stato ricevuto solo dal 10% delle imprese che hanno fatto domanda. Siamo ormai allo stremo. Tanti di noi rischiano di essere segnalati al Crif perché non riescono a pagare i mutui e i fidi bancari. Su questo nessuno ci aiuta”. “Il Governo deve avere chiara la realtà, quella che stiamo vivendo. Dietro un numero di partita Iva ci sono famiglie, bambini da crescere, utenze da pagare. Per questo – conclude il rappresentante di Tni Italia – facciamo appello al premier Draghi perché ci chiami al tavolo e ascolti le nostre richieste. Altrimenti andrà disperso un settore che vale quasi 50 miliardi di euro e che da sempre rappresenta un patrimonio economico e culturale del nostro Paese”.

“Basta con le mezze misure all’italiana. Nel nostro Paese – sottolinea il vicepresidente di Tni Italia, Raffaele Madeo – nessuno si prende la responsabilità delle scelte. Spagna e Grecia, nostre principali competitor, sono già ripartite con il turismo. Qui in Italia ogni settimana cambiano le norme: il peggior modo per confondere la gente e alimentare quel clima di incertezza che non giova a nessuno”.

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