Il virologo Burioni twitta contro un presunto ristorante no green pass, ma è un fake. Madeo e Tagliamento (Tni Italia): “Basta con le gogne mediatiche”

29 Agosto 2021
29 Agosto 2021 TNI

Firenze, 29 agosto 2021 – Burioni twitta accusando un ristoratore di non chiedere il green pass, ma la notizia è fake. Intanto, però, il titolare viene aggredito sui social, piovono disdette e gli haters scrivono recensioni fasulle a danno del locale. “E’ una caccia alle streghe. A rimetterci sono sempre le solite categorie. Siamo ristoratori, no sceriffi, ma abbiamo sempre rispettato le regole, anche quando la loro applicazione ha significato chiudere il locale e fatturare zero, ricevendo briciole come indennizzi. Siamo davvero stanchi”, afferma Raffaele Madeo, portavoce di TNI Italia.

“La vicenda che ha coinvolto il nostro associato – aggiunge Cristina Tagliamento, segretaria nazionale di Tni Italia – mostra con quanta facilità perfino un esperto come il professor Burioni elegga a nemico incontrastato un ristoratore, senza pensare alle conseguenze che ne possano derivare. Con leggerezza si è permesso di affossare un locale che ora molto faticosamente dovrà ricostruire la sua immagine. E’ l’ennesimo esempio di come la categoria venga facilmente messa alla gogna”.

“Il mio locale – spiega Antonio Paratore, titolare della pizzeria Antò di Venetico, in provincia di Messina – ha subito per ore una valanga di critiche e di recensioni negative gratuite da parte di mezza Italia, persone che, fino a ieri, neanche sapevano che Antò esistesse. Le cose, però, non sono andate affatto come poteva sembrare dalla foto pubblicata sui social dall’attivista ‘no green pass’. Il gruppo di persone al tavolo stava infatti fuori, nel gazebo sul fronte mare, e non all’interno. Non è vero che nel mio locale si mangia all’interno senza il green pass. “Per fortuna – prosegue il ristoratore – si è arrivati a poter far sapere al professor Burioni che, non solo aveva forse ecceduto un po’ con una pur comprensibile rabbia, ma che, data la sua popolarità, aveva esposto il mio locale ad un pubblico ludibrio che oggi si chiama gogna mediatica e dato della notorietà ad un attivista decisamente contrario alle sue idee”. Burioni si è quindi scusato via Twitter per l’errore. “Accetto le sue scuse e invito il professore – conclude Paratore – a venire a cena da me, per una bella pizza insieme. Basta che si porti il green pass, che non è detto che ci sia posto nel gazebo fuori, come è invece accaduto all’attivista no-green pass”.

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