Ricorso all’Antitrust contro il colosso TheFork. Antonio Leo (TNI Italia): “Mina il principio della concorrenza leale. No a commissioni esorbitanti e sconti obbligatori che generano una corsa al ribasso, a scapito della qualità”

4 Luglio 2022
4 Luglio 2022 TNI

Firenze, 4 luglio 2022 – Un ricorso all’Antitrust contro il colosso TheFork, l’app di Tripadvisor che consente di prenotare un ristorante approfittando di sconti fino al 50%, la cui strategia di marketing va a minare il principio di concorrenza leale tra ristoratori. A questo sta lavorando con un pool di avvocati TNI Italia, il sindacato che rappresenta le imprese del settore ricettivo e della ristorazione, che, su sollecitazione del ristoratore milanese Marco Chiumenti, ha lanciato a livello nazionale un sondaggio. “Raccontaci la tua esperienza ed esprimi la tua opinione su TheFork”, è l’invito di TNI Italia ai ristoratori che utilizzano la piattaforma e che possono dare il loro contributo alla causa rispondendo alle domande a questo link.

“Riceviamo tantissime proteste dai ristoratori, obbligati a fare sconti per essere visibili su TheFork. Riteniamo che ciò vada a minare il principio di concorrenza leale tra i ristoratori e possa costituire motivo di esposto all’autorità garante, oltre che rappresentare una corsa al ribasso che va a scapito della qualità”, commenta Antonio Leo, ristoratore aretino e referente di TNI Italia. “Molti ristoranti sono usciti dalla piattaforma, anche perché di frequente i clienti che prenotano tramite TheFork, potendo fissare il tavolo in più locali contemporaneamente, non si presentano, a totale totale danno del ristoratore a cui viene a mancare l’incasso”, prosegue Leo.

Il sindacato ha già fatto due scioperi contro le multinazionali del settore food, una battaglia che però non si è esaurita. “TheFork, controllata da Tripadvisor, è una multinazionale che non ha sede legale in Italia e che perciò non ha la stessa imposizione fiscale delle pmi italiane, tra cui – sottolinea il referente di TNI Italia – gli stessi ristoranti che sono in sofferenza ancora di più oggi, con i rincari energetici e i rialzi delle materie prime”. “Per questo – conclude – stiamo valutando, con la collaborazione degli stessi colleghi e insieme ai legali, di un ricorso all’autorità garante della concorrenza”.

, ,