Madeo (TNI Ristoratori Italia): “Sì al piano straordinario dei tavolini solo fuori area Unesco? Apprezziamo la misura, ma non basta: in periferia la situazione è drammatica. I locali sono tutti in vendita”

18 Aprile 2023
18 Aprile 2023 TNI
Firenze, 18 aprile 2023 – I locali della periferia di Firenze sono tutti in vendita. A lanciare l’allarme TNI Ristoratori Italia, che evidenzia come, se nel centro storico ci sono i turisti e il blocco a nuove aperture per tre anni a dare una mano alle attività del settore Horeca, che soffrono comunque la crisi, per quelle situate in periferia la situazione è drammatica. “Sono i fiorentini, soprattutto, a frequentare i ristoranti che sono fuori dal centro. Ma l’inflazione è ancora alta e gli stipendi sono rimasti gli stessi. Quindi, se prima si andava a cena fuori una volta a settimana, ora le famiglie hanno ridotto le uscite a quasi una al mese”, afferma Raffaele Madeo, presidente di TNI Ristoratori Italia.
 
“A peggiorare la situazione per le nostre imprese i prezzi delle materie prime, che sono quintuplicati. Se prima un barattolo di pomodoro costava 1 euro, ora ne costa 5. E certo non bastano a far quadrare i bilanci delle imprese i buoni risultati di Pasqua. Le nostre attività, sia quelle del centro che quelle della periferia, si sono indebitate durante il Covid e le bollette continuano ad essere alte. Ma nelle periferie, dove i ristoranti lavorano soprattutto con i fiorentini e dove non ci sono blocchi alle nuove aperture – sottolinea Madeo – l’impatto è più grave, a tal punto che tutti i locali sono ormai in vendita e a rischio chiusura. Dalla liberalizzazione Bersani in poi, la licenza di un locale di periferia vale zero”.
 
Anche in periferia serve perciò lo stop a nuove aperture alimentari e di somministrazione,  l’appello di TNI Ristoratori Italia al Comune di Firenze. “Da quanto trapela – prosegue il presidente del sindacato delle imprese Horeca – arriverà il via libera al piano straordinario dei tavolini, ma solo fuori dall’area Unesco. Una misura che apprezziamo, ma è solo il primo passo per dare ossigeno ai locali fuori dal centro storico fiorentino per il quali il 2023 continua ad essere un anno drammatico, esattamente come i precedenti”.
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